DONNE E CAMPANE

 

DONNE E CAMPANE





Marzo tradizionalmente è dedicato alle donne. Nel corso di questo mese, infatti, viene celebrata la festa dell’8 Marzo. Nel mondo campanario le donne hanno sempre rivestito e tuttora rivestono un ruolo importante. Attualmente, non solo nel Veronese, ma anche nelle altre province e regioni italiane, la presenza di «campanare» è ormai consolidata da decenni. Pure a Verona, fin dagli anni Ottanta e Novanta, le suonatrici di campane, sia in grado di suonare a concerto che di condurre le esecuzioni e di comporre melodie per i sacri bronzi, hanno via via riempito i campanili dimostrandosi alla stessa altezza se non più brave dei «colleghi» uomini. Il ruolo delle donne nella vita sociale, pochi lo sanno, è stato celebrato dalle campane con il loro suono e non solo.


Un rintocco per il voto alle donne


La Justice Bell (da internet)


Negli Stati Uniti esiste la «Justice Bell», una replica della famosa «Liberty Bell», realizzata nel 1915. Lo scopo di questo bronzo era promuovere l’estensione del suffragio, ossia il diritto di voto, alle donne. Tale campana, oggi esposta permanentemente alla Washington Memorial Chapel del Valley Forge National Park, in Pennsylvania, (https://wmchapel.org/2019/07/the-justice-bell/) fu commissionata da Katherine Wentworth Ruschenberger nel 1915 alla fonderia Meneely. A differenza della «Liberty Bell» questa campana non è crepata. La campana, nel 1915, fu trasportata su un apposito rimorchio per tutte le contee della Pennsylvania, nell’ambito della campagna per la sensibilizzazione del voto femminile. Ottenuto il diritto a votare per le donne, il 25 settembre 1920 la campana venne suonata per celebrare questa conquista sociale che in Italia divenne realtà solo nel 1946.


La Marangona


L’importanza delle donne, oggi come in passato, è emersa pure nella fase di realizzazione degli stessi bronzi. Proprio nel mese di marzo di 189 anni fa, a Verona, si ruppe la «Marangona», una delle quattro campane della Torre dei Lamberti, il monumento civico per eccellenza di Verona che dall’alto della sua cella campanaria fa risuonare su tutta la città anche lo storico «Rengo». Ebbene proprio la campana detta «Marangona» sulla sua superficie ricorda una donna: Teresa Turazza. Dalle memorie manoscritte ottocentesche del veronese Luigi Gardoni, consultabili nell’edizione data alle stampe nel 2005 dall’Archivio Storico della Curia Diocesana e curata da Nicola Patria, si apprende che Teresa era la moglie di Giovanni Cavadini, discendente dell’omonima stirpe di fonditori veronesi che proprio in quegli anni era attiva a Verona con due stabilimenti: il principale, quello dei Cavadini alla Bernarda, poi trasferito in un nuovo fabbricato, era stato condotto prima dal padre Pietro e, in seguito, dai suoi figli Francesco e Luigi I. C’era quindi la fonderia di Giovanni, fratello maggiore di Francesco e Luigi I, che si era staccato dall’impresa paterna per realizzare il suo laboratorio sempre nella contrada di San Nazaro. Il Gardoni, nel suo diario, conferma che la fusione della Marangona venne rifusa da Giovanni Cavadini, «con il nome di sua moglie Teresa Turazza nel cortile di casa Erbisti».


La Marangona (a sinistra) sulla Torre dei Lamberti
(tratta da www.torredeilamberti.it)





La Marangona, del peso di 1300 chilogrammi, venne fusa da Cavadini assieme ad un altro bronzo, la Bajona di 750 chilogrammi, tuttora presente nella cella inferiore della Torre (cfr. https://www.scuolacampanariaverona.it/torre-dei-lamberti).

Lo storico Lanfranco Franzoni, nella preziosa pubblicazione «Fonditori di campane a Verona dal XI al XX Secolo», realizzata a corredo dell’omonima mostra tenutasi a Castelvecchio di Verona nel 1979, riporta l’iscrizione che sulla Marangona ricorda la moglie di Cavadini. «Interessante», scrive Franzoni, «l’annotazione che la fusione avvenne "in officina Turatiana", cioè nella fonderia intestata a Teresa Turazza». Secondo lo storico, dunque, «risulta chiaro che il figlio transfuga di Pietro Cavadini aveva potuto staccarsi dall’impresa paterna valendosi dell’appoggio finanziario di Teresa Turazza, la quel diede alla ditta il proprio nome». Del resto, lo stesso Franzoni ricorda come le donne avevano svolto un ruolo fondamentale nel perpetuare alcune fonderie a conduzione familiare. È il caso della famiglia Partilora, attiva in città sempre nel 1800. «Lo stesso Antonio Selegari», rammenta nella sua ricerca Franzoni, «lavorava sotto il nome della ditta Partilora, di cui era erede una donna, Rosa Partilora».


La copertina del volume del 1979 dedicato
ai fonditori di campane veronesi


Dalle fonderie ai campanili


Come accennato più sopra, la presenza femminile, nei campanili non solo italiani ma di tutto il mondo, nel corso degli anni è divenuta sempre più consistente. Uno sguardo all’estero ci permette di scoprire come nel Regno Unito e negli altri paesi di lingua anglosassone le suonatrici siano ben rappresentate nelle varie squadre. Così come tanti gruppi ed associazioni di casa nostra hanno una componente femminile sempre più rilevante al loro interno.

Nel Veronese da decenni sono presenti ragazze e signore divenute abili suonatrici. Del resto che l’arte campanaria, contrariamente a quanto si pensava fino a non molti decenni fa, non sia un affare per soli uomini lo conferma il fatto che alla guida della Federazione nazionale dei suonatori di campane (www.fnsc.it), sodalizio che raggruppa i campanari appartenenti alle varie tradizioni di suono italiane, vi è proprio la veronese Eles Belfontali. Belfontali, oltre a presiedere dal 2013 tale realtà associativa, è pure presidente onoraria dell’Associazione suonatori di campane a sistema veronese (Ascsv), da lei guidata come presidente effettiva dal 2011 al 2019 per due mandati e della quale, tuttora, è pure rappresentante della zona «Verona Centro». Durante la presidenza di Ascsv Belfontali ha realizzato una serie di filmati informativi sull’attività campanaria veronese tuttora visibili su Youtube, oltre a varie iniziative di promozione dell’arte di suono dei sacri bronzi. Attraverso la Federazione nazionale, tra i vari progetti, Belfontali ha organizzato i vari raduni annuali dei suonatori di campane degli ultimi anni (tranne ovviamente il biennio 2020-’21 durante il quale la manifestazione è stata sospesa a causa del Covid). Per contraddistinguere le riunioni annuali nazionali è stata fusa «Campana testimonial» che Belfontali ha fatto benedire da Papa Francesco in piazza San Pietro.


Eles Belfontali presidente della Federazione nazionale suonatori di campane 


La presentazione della "Campana testimonial"
dei raduni nazionali a Papa Francesco 



Tutto Campane n 1 30 agosto 2013 - YouTube


Effetì


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