LE TRE FONDERIE DI CAMPANE PADOVANE


 LE TRE FONDERIE DI CAMPANE PADOVANE 







 Dal 1800 al nostro secolo sono state ben tre le sedi, a Padova, dove ha operato la Pontificia Fonderia di Campane Daciano Colbachini e figli. Da Bassano, come riportano le ricerche storiche a cura di Luca Chiavegato, i Colbachini approdarono nel 1805 nel cuore della città del Santo, in via Scalona (oggi via Gregorio Barbarigo) alla ricerca di un centro commerciale più fiorente per la loro produzione. 

 La mole di ordini che la fonderia ricevette nel tempo spinse poi i Colbachini a realizzare un nuovo stabilimento a Brentelle di Sotto, alle porte della città, in cui avvennero le prime fusioni a partire dal 1926. Fu da questa officina che uscirono opere di rilievo come il campanone di "Cristo Re" di Messina, del peso di 130 quintali, fuso nel 1934, oppure una delle campane della Basilica di San Pietro, a Roma, realizzata nel 1932. 

 La terza struttura, quella più recente e dalla quale sono uscite, fino al 2006, centinaia di campane singole o in concerto, è quella realizzata nel 1983 nella zona industriale di Saccolongo, a poca distanza dal capoluogo patavino. Da quest'ultima officina, realizzata con criteri all'avanguardia, è uscito nel 1995 il campanone da 5.140 chilogrammi che fa sentire i suoi rintocchi dall'ospedale "San Raffaele" di Milano. Oggi la società Stabilimento Colbachini ha diversificato la propria produzione in settori industriali come quello dei tubi in gomma, essendo presente sul mercato internazionale attraverso la Ivg Colbachini di Cervarese Santa Croce (Padova).  

Ecco dunque un video che, attraverso le immagini diffuse nelle varie epoche dalla fonderia per mezzo di cataloghi e opuscoli o, negli anni più recenti, con il web, a cui ho aggiunto alcune mie foto e riprese "dal vivo" di alcune campane, vuole ricordare un'arte che per oltre due secoli ha portato il nome di Padova e del Veneto su tutti i campanili del mondo mediante le campane della Pontificia fonderia. 



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