Dal bronzo alla gomma, un'impresa lunga quasi tre secoli

 

Dal bronzo alla gomma


Dal bronzo alla gomma, dalle campane ai tubi. A Brusegana, sobborgo di Padova, i sacri bronzi della chiesa parrocchiale lo scorso 26 ottobre hanno rintoccato a morto per la scomparsa di Giuseppe Aldinio Colbachini, imprenditore di una nota dinastia di fonditori di campane e industriali originaria del Vicentino e radicata da più di due secoli nella città del Santo.



La chiesa parrocchiale di Brusegana (Padova)


A poche centinaia di metri dal tempio religioso in cui si sono celebrare le esequie è stata attiva per buona parte del XX secolo la fonderia da cui sono uscite migliaia di campane che, contrassegnate dal marchio «Daciano Colbachini e Figli Pontificia fonderia», risuonano tuttora nei campanili di tutto il mondo.

Aldinio Colbachini, nato nel 1945 e nominato Grande ufficiale dell’ordine al merito della Repubblica italiana nel 1993, era presidente della Ivg Colbachini Spa, azienda specializzata a livello internazionale nella produzione di tubi flessibili in gomma con sede a Cervarese Santa Croce (Padova). Tale impresa fu creata nel 1966 dal prozio Daciano Colbachini, atleta olimpionico e imprenditore di cui, lo scorso 31 ottobre, sono ricorsi i 130 anni della nascita, essendo scomparso nel 1982.


La Ivg di Cervarese Santa Croce (Padova)



A Daciano Colbachini, che fu pure pioniere dell’aviazione militare, è intitolato lo stadio di atletica di Padova. E proprio ai traguardi raggiunti dal prozio Daciano, sia nella vita che a livello imprenditoriale, lo scorso anno Giuseppe Aldinio Colbachini aveva dedicato una gigantografia, appesa nell’impianto atletico padovano, a ricordo dei 110 anni dell’avventura alle olimpiadi di Stoccolma dell’illustre antenato.

«Le imprese di Daciano Colbachini», aveva affermato il compianto presidente della Ivg, «ci ricordano ogni giorno che alla base di un successo duraturo ci sono talento, passione e determinazione». «Grazie alla sua personalità», aveva aggiunto Aldinio Colbachini, «Daciano è stato capace di condurre la plurisecolare attività della Fonderia Campane Daciano Colbachini e Figli – Stabilimento Pontificio, verso le sfide di un moderno e composito gruppo industriale».

Dalle campane ai tubi di gomma



Se l’azienda dei Colbachini, la cui fondazione viene fatta risalire al 1745, ora è orientata alla produzione di tubi flessibili in gomma e raccordi industriali, dando lavoro a 380 dipendenti, nei secoli passati il «core business», ossia l’attività principale di tale stirpe, fu quello della produzione di campane.

Questa specialità artigianale, passata di padre in figlio, ha garantito nei decenni scorsi alla «Stabilimento Colbachini» di entrare a far parte degli «Hénokiens», il club delle famiglie imprenditoriali più antiche d’Europa e del mondo.

Ai bronzi, in particolare, si è dedicato negli ultimi decenni Giovanni, fratello del compianto Giuseppe, che tuttora realizza qualche campana di pregio per occasioni particolari, pur avendo sospeso l’attività fusoria per il mercato italiano ed estero nel 2006.





Il legame con i sacri bronzi, Giuseppe Aldinio Colbachini, lo aveva sancito anche tramite la creazione, nel 2002, del Museo Veneto delle Campane, allestito nella Villa Fogazzaro – Roi – Colbachini acquistata e restaurata dall’imprenditore oltre una trentina di anni fa.

Nell’edificio neoclassico che fu di proprietà di don Giuseppe Fogazzaro, zio dello scrittore Antonio che qui vi ambientò il romanzo «Piccolo mondo moderno», da 21 anni i visitatori possono ammirare, oltre allo stupendo «Giardino all’italiana» e al parco della villa, pure la collezione di oltre 250 campane provenienti da tutto il mondo.

L’esposizione di bronzi è frutto del connubio tra la passione per l’arte campanaria del compianto vescovo di Vicenza monsignor Pietro Nonis e l’esperienza maturata nel settore dalla fonderia nata a Bassano del Grappa (Vicenza) e poi trapiantata, a partire dall’inizio del 1800, a Padova. Nella Città del Santo la Fonderia Colbachini ebbe sede dapprima in un ex convento nell’attuale via Barbarigo, spostando poi la produzione e Brentelle di Sotto-Brusegana nel 1926 e, infine, nel 1983, nel nuovo stabilimento di Saccolongo (Padova).


Immagine della fonderia di via Barbarigo alla fine del 1800

 Pertanto, pur nella diversificazione della produzione industriale della sua azienda, la figura di Giuseppe Aldinio Colbachini riveste a suo modo un ruolo importante nel mondo dell’arte campanaria.

 A riprova di tutto ciò vi sono le parole di Leopoldo Destro, presidente di Confidustria Veneto Est, che in un comunicato ha voluto ricordare la figura dell’imprenditore scomparso, esprimendo, allo stesso tempo, il cordoglio personale e quello dell’organizzazione che rappresenta.

«Addio ad un grande uomo e un grande imprenditore», ha detto Destro, «erede di un’importante tradizione familiare che risale al 1745, quando nacque la Fonderia Campane Daciano Colbachini e Figli e che quasi 60 anni fa, nel 1966, ha fondato a Cervarese Santa Croce la Ivg Colbachini Spa, leader internazionale nei tubi flessibili in gomma, a riprova di una visione e di un dna imprenditoriale poliedrico e vincente, certo che l’esempio del Cavalier Colbachini resterà nel tempo, anche per le generazioni più giovani».





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